Definizione di “Musica popolare Piemontese”
Nel contesto di questo museo si usa la dicitura “musica popolare piemontese” intendendo tutte le forme musicali, sia tali e quali che di accompagnamento alle danze, che vanno dal Periodo Longobardo (anno 570 per il Piemonte) e Franco (anno 773) al Basso Medioevo, al Rinascimento, al Barocco, all’Epoca Romantica fino alla fine dell’Ottocento e all’oblio con il Novecento.
Le musiche si sono conservate soprattutto attraverso le danze. Si veda in questo senso anche la relazione di Enzo G. Conti presentata al convegno “Storia e Folclore del Monferrato” – Carpeneto, anno 2006.
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Musiche e danze diffuse nella quasi totalità del territorio piemontese
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MONFERRINA (Monfrin-a, Monferin-a, Monfrinòta)
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CURENTA (Corenta, Correnta) di origine preromana e consolidata in epoca longobarda.
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Musiche e danze legate attualmente soltanto ad aree specifiche, dove fattori di isolamento hanno permesso la loro conservazione, ma in diversi casi di probabile maggiore estensione in epoca storica (prima del sec. XIX).
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Val Varaita. Gigo, courento, countradanso, bouréo, tresso, tour, rigoulet, ghihouno, cadri, pountarelo, baletas, camaigro, courento doubio, calissoun, asus-ain, tolo, cousteòles, rigoudin, gamaoucho, troumpezo, moulinet, balet, mesquio.
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Val Vermenagna. Courenta, balet.
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Val Maira. Courento dla rocho.
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Val Po. Giga, bouréa.
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Val Germanasca, San Martin e Chisone. Courento, boure, spouzino, spouzin, badouaezo, countrodanso, rigoudun, lou bal da sabre.
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Val di Susa. Danze degli spadonari.
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Valli di Lanzo. Courenda, courenda dei sette salti, brandou, branlu.
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Valli appenniniche delle “quattro province” (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza). Monferrina, alessandrina, giga a due, giga a quattro, perigurdino, piana, bisagna, sestrina, pòvra dòna.
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Roero, Langhe e Monferrato. Brando, sbrando, monfrin-a, burea, burèja, corenta, corenton.
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Roccagrimalda. Corenta dij botaj, danze rituali del Carnevale: lachera, Giga, calisun, baligurdin o poligurdin.
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Val Vigezzo. Monfrina, danze rituali del Carnevale: matuzìnàa, bal d’ul trapola.
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Ivrea. Danze rituali del Carnevale: diana, monferrina, pifferata.
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Musiche e danze piemontesi “da sala” documentate in edizioni a stampa o in manoscritti antichi.
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MONFERRINA, ALESSANDRINA, PIEMONTESE, GIGA, PERIGURDINO, CONTRADANZA, QUADRIGLIA, GALÒP, PACHIOTTINA, ALLEMANDA, BOREA, CORRENTA, ecc.
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​Sono quindi incluse le radici protostoriche europee, soprattutto Celto-Liguri e Galliche, comuni a diverse regioni d’Europa ed espresse nelle differenti e specifiche varianti locali.
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Riguardo al significato delle danze, pur con diverse incertezze, riportiamo alcune interessanti considerazioni.
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Così il RIGODON mostra il carattere di una danza guerriera e di seduzione mentre il RONDEU era in origine una danza sacra.
La FARANDOLA, danza provenzale per eccellenza, era eseguita un tempo solo dagli uomini, i quali formavano un serpentone dal movimento flessuoso e circolare, simbolo di fertilità. Il primo uomo della fila rappresenta il destino che guida tutti gli altri.
Le danze tipiche delle valli italiane sono invece la CORENTA, con il significato di "tempesta" in lingua celtica antica, diffusa assieme alle danze rinascimentali e presente con passi diversi in ogni paese, ed il BALET, anch’esso con schemi sempre differenti.
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Il BRANDO deriva dall'antica lingua Franca ed è tuttora un vocabolo vivo nella lingua Piemontese. Significa "muoversi senza sosta, come le lingue della fiamma ardente".
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