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SCACCIAPENSIERI

Lo scacciapensieri è uno strumento musicale, classificabile come idiofono a pizzico, diffuso in tutto quanto il mondo e certamente è uno tra i più antichi. È costituito da una lamella vibrante, messa in vibrazione attraverso il polpastrello, e da un telaio, che viene appoggiato sui denti semiaperti.

La sua area di diffusione tradizionale è tutta quanta l'Eurasia e parte dell'Oceania, mentre in America e in Africa è giunto attraverso il colonialismo e il commercio.

Lo strumento arriva in Europa durante il Medioevo e immediatamente diventa un oggetto fabbricato (e commerciato) in grandi numeri da fabbri di villaggio, calderai ambulanti e vere e proprie industrie. Una di queste era presente in Valsesia, nel Piemonte nord-orientale, tra la fine del XV secolo (il primo documento che ne attesta la presenza è del 1524) e la fine del XIX secolo e coinvolgeva numerose frazioni della valle soprattutto nei comuni di Riva Valdobbia e Mollia. La produzione annuale poteva raggiungere oltre un milione e mezzo di strumenti e lo smercio riguardava non solo tutta l'Europa ma anche l'America. L'ultimo fabbro di ribebe (ribéba o ribèbba era il nome in dialetto valsesiano dello strumento) morirà di vecchiaia agli inizi del XX secolo senza più trasmettere questa tradizionale manifattura.

In Austria, più precisamente nel villaggio di Molln, è ancora oggi attiva una produzione ormai prettamente industriale di scacciapensieri, antica quasi come quella in Valsesia (i primi documenti risalgono al XVII secolo), che fornisce gli strumenti di discreta qualità che siamo tutti abituati a trovare nei negozi di musica.

Musicalmente anche in Piemonte lo scacciapensieri era utilizzato fino alla metà del XX secolo nella musica tradizionale come strumento per eseguire danze, per accompagnare il canto, oppure come suggerisce il nome stesso per suonare in solitaria intimità.

Un'abitudine legata allo strumento e diffusa in quasi tutti i luoghi dove è stato o è suonato è la costruzione di apposite custodie, quasi sempre in legno e spesso riccamente decorate, per proteggere e trasportare lo strumento.

Mentre nel Nord Italia lo strumento scomparve dall'utilizzo tradizionale, in Italia lo scacciapensieri è ancora oggi molto praticato in Campania, Sicilia e Sardegna, dove è possibile trovare numerosi suonatori e fabbri che ne producono. 

Invece in Piemonte al momento è attivo nel biellese il giovane fabbro Luca Boggio, che costruisce sia strumenti di sua concezione che fedeli riproduzioni degli antichi modelli valsesiani.

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Il museo ringrazia il Dr. Alessandro Zolt, autore dell'interessante testo qui sopra riportato. Gennaio 2022.

​Per approfondire l'argomento: Alberto Lovatto e Alessandro Zolt, La ribeba in Valsesia nella storia europea dello scacciapensieri, LIM, Lucca, 2019.

 

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